Il benessere animale della vacca da latte, conosciuto in altre latitudini come cow comfort, consiste nel garantire alla vacca, in tutte le fasi della sua vita, alloggio e gestione che mirino a rispettare i suoi fabbisogni fisiologici e di spazio. Il benessere animale fu inserito in un quadro scientifico e legale dopo il rapporto Brambell del 1965, commissionato dal governo inglese, in cui si enunciarono per la prima volta le cinque libertà per la tutela degli animali da allevamento: Libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione Libertà dai disagi ambientali Libertà dalle malattie e dalle ferite Libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche Libertà dalla paura e dallo stress Un animale a cui vengono garantite queste cinque libertà è di certo un animale che si ammala di meno, che produce e si riproduce nella quantità e alla velocità corrette in base sia al suo potenziale genetico che al management a cui lo sottoponiamo. L’alimentazione con unifeed, sotto la costante supervisione di alimentaristi di elevata professionalità, garantisce in linea di massima che i fabbisogni nutrizionali vengano coperti. Un punto dolente in tante stalle riguarda invece l’acqua di abbeverata. Lasciando a parte la qualità (su cui si potrebbe aprire un capitolo intero), l’aspetto più problematico è l’insufficiente accesso, inteso come spazio lineare di abbeverata per capo. Oggi sono consigliati da un minimo di 10 a un ideale di 15 centimetri per ogni gruppo, divisi in almeno due punti di abbeverata. L’igiene degli abbeveratoi è uno dei punti basilari, dato che le bovine hanno un gusto molto simile al nostro e aumentano l’ingestione quando le vasche sono svuotate quotidianamente e pulite e igienizzate (con ipoclorito o acido peracetico) almeno una volta a settimana. Sappiamo che il latte è composto da acqua in un 85-87%, e che il fabbisogno quotidiano è di circa tre litri d’acqua per litro di latte prodotto, o di cinque litri per chilo di sostanza secca ingerita. Sappiamo anche che durante i mesi estivi questo fabbisogno aumenta, fino a raddoppiarsi nelle giornate più calde. “Cheap milk”, viene chiamato dagli esperti americani il mettere sufficiente acqua a disposizione degli animali, in particolare nel percorso di ritorno dalla mungitura. Sul fronte dei disagi ambientali, una delle principali cause è lo stress da caldo, aggravato dal cambiamento climatico (la tropicalizzazione dell’Europa meridionale) e dal trend produttivo della moderna vacca da latte, con conseguente incremento del calore metabolico. Per fortuna, grandi sono stati i passi della scienza per ridurre l’impatto sull’animale, arrivando, per esempio, a far quasi scomparire il calo produttivo/riproduttivo estivo. Grandi progressi sono stati compiuti anche nell’ambito della prevenzione di molte patologie, con l’uso di nuovi vaccini (per esempio per le mastiti) e con l’applicazione di protocolli sanitari di detersione e disinfezione delle diverse aree dell’allevamento zootecnico. Anche nel campo del monitoraggio sono arrivati in supporto metodi e tecniche di laboratorio, come la PCR, una volta appannaggio della sola medicina umana. La vacca da latte è un animale estremamente generoso. È sufficiente metterlo nelle giuste condizioni di allevamento, che rispettino le libertà sopra elencate, per permettergli di esprimere tutto il suo potenziale genetico, lasciandoci stupiti della sua meravigliosa capacità produttiva. Scopri i prodotti per l'area di intervento Benessere Animali da Reddito >>